Di questa campagna elettorale si è detto molto; sopratutto, molti comunicatori l'hanno definita prevalentemente "noiosa". Forse per questo si è tentato di sopperire alla "noia" con notizie che i media hanno portato dentro le nostre case e hanno stimolato la nostra curiosità e (aggiungo) "bigottità": che mutande usano i nostri politici (cioé, ovviamente, le donne politiche! Siamo in Italia...!); quanto sesso fanno i nostri politici durante la campagna elettorale (abbiamo scoperto che qualcuno si astiene e qualcun'altro invece non demorde...; chi "la dà" a chi... e tante altre "chicche": tutte di questo genere.
Bene, ho avuto il piacere di seguire questa campagna elettorale. L'ho seguita nella città dove vivo, l'ho seguita via internet sui siti politici senza dimenticare i media "tradizionali", ho partecipato alle chat e ho postato commenti, mi sono confrontata con molti conoscenti ed amici.
Tirando un pò le somme di questa esperienza devo dire che la mia sensazione è quella di essermi trovata in una campagna elettorale diversa dal passato, e per questo, la ritengo, invece, stimolante.
Certo, abituati agli scontri, alle offese, ai litigi e alle urla dei vari leader (tutti contro tutti!), questo cambiamento ha spiazzato un pò tutti ...
Ma se la missione di un comunicatore è quella di farsi capire, allora questa campagna non può definirsi noiosa perché è mancato lo scontro dell'arroganza.
Penso invece che questa campagna elettorale abbia, piuttosto, riposizionato la politica verso concetti valoriali in passato dimenticati. O che almeno abbia tentato di farlo: per questo la definirei "democratica".
Dobbiamo considerare che questa campagna ha richiamato molti giovani nelle piazze e molti altri con internet; e non ricordo in passato una campagna dove leader politici abbiano "lavorato" così duramente per avvicinarsi e incontrare la gente: la politica è ormai consapevole della grave distanza con il cittadino elettore e per questo deve ritrovare il suo ruolo nelle strade e con le persone: l'Italia è stata attraversata a tappeto; le chat e videochat hanno preso piede e pure Yutube ha fatto la sua parte.
Quanto ai contenuti, si è detto, sono molto simili: certo, i problemi sono quelli; ma le soluzioni proposte non possono certo definirsi identiche, se non altro per aspetti ideologici, che pure non sono mancati.
Allora penso che quel sentimento di noia più volte richiamato, sia stato dato più dall'approccio che i media hanno voluto avere in questa campagna elettorale (se non c'è scontro non c'è notizia...) che non al pensiero effettivo degli italiani.
Forse, se si fosse parlato meno di mutande e desiderio sessuale, ce ne saremmo accorti tutti un pò di più.
Nessun commento:
Posta un commento