Dopo aver dedicato mesi di lavoro alla realizzazione del bilancio sociale del Comune di Udine, mi sono chiesta: ma la Pubblica Amministrazione ha davvero bisogno di una rendicontazione sociale?Insomma, perché un'amministrazione pubblica dovrebbe dimostrare il valore sociale del suo operato quando questo è intrinseco nella sua mission?Tenterò di affrontare l'argomento a modo mio .
Parto da un dato: il rapporto P.A. e cittadino sta attraversando un grande momento di difficoltà: chi lavora nella Pubblica Amministrazione vive la contraddizione di doversi confrontare con un cittadino sempre più attento e responsabile, attraverso strumenti che sono sempre meno adeguati a rispondere a questo diritto di cittadinanza.E voglio ammettere - semplicemente e senza polemica - che la Pubblica Amministrazione deve ancora affrontare e colmare una serie di deficit che sono vere e proprie resistenze per assicurare al cittadino la possibilità di "Valutare in maniera consapevole".
Ne elenco alcuni:
- un deficit di trasparenza: l’Ente Pubblico deve essere in grado di consentire ai propri cittadini di esercitare il diritto di conoscere - e la P.A. adempiere al dovere di far conoscere - le politiche, le strategie, gli obiettivi ed i programmi operativi dell'Ente. Tutto ciò va oltre alla pubblicità legale - imposta - dei provvedimenti e degli atti amministrativi;
- un deficit di misurazione dei risultati: la tendenza del sistema pubblico a verificare la corretta rilevazione contabile e misurare la quantità di servizio, a scapito della misurazione della qualità resa, non è stata ancora debellata.
- un deficit di accessibilità alle informazioni: che equivale a dire, deficit di comunicazione. Assolvere all’obbligo previsto dalla legge di pubblicare i provvedimenti o i propri bilanci economico-finanziari non è “comunicare” con il cittadino. Sfido chiunque a dimostrare che questa sia vera informazione.
Ora, se la definizione “bilancio sociale” è ormai di uso comune, non altrettanto diffusa è la consapevolezza di che cosa esso rappresenti concretamente per le pubbliche amministrazioni. Ci rincuora a questo proposito la recente Direttiva sulla rendicontazione sociale nelle amministrazioni pubbliche che indirizza gli enti ad assumere un documento di natura volontaria, che si aggiunge al bilancio economico-finanziario tradizionale, enunciando in maniera forte il principio che ogni ente pubblico ha il dovere di rendere conto a tutti i suoi interlocutori degli effetti dell’azione amministrativa, e riconoscendo nel bilancio sociale lo strumento capace di mostrare pubblicamente l’attività complessiva dell’ente con una panoramica non limitata ai soli aspetti di natura economico-finanziaria e patrimoniale, ma che rappresenta un quadro unitario dei vari aspetti della visione politica e sociale delle scelte effettuate, le risorse economiche a disposizione e i risultati conseguiti.
Il bilancio sociale è quindi uno strumento potenzialmente capace di individuare le aree di miglioramento del processo organizzativo dell’Ente e che possono riguardare:
a) l’ Amministrazione: una chiara esplicazione delle attività realizzate può far comprendere meglio la dimensione normativa del bilancio economico chiarendo, ad esempio, come una determinata posta contabile corrisponda all'erogazione di un preciso servizio, chiaramente individuabile dai cittadini.
b) la Comunicazione: il bilancio sociale diventa il principale strumento di relazione con i diversi stakeholders;
c) la Dimensione politica: le scelte e le azioni politiche vengono confrontate con gli obiettivi precedentemente prefissati.
d) l’Organizzazione: il bilancio sociale è uno strumento estremamente utile anche per una verifica dell’operato interno dal punto di vista dell’efficienza degli assetti organizzativi.
Concludo tentando di dare una risposta alla domanda iniziale, attraverso alcune considerazioni aggiuntive.
Personalmente ritengo che il valore aggiunto che il Bilancio Sociale può dare nel rapporto PA/cittadino è proporzionale alla capacità di dare a questo strumento la corretta dimensione di dialogo e di servizio, per renderlo un effettivo supporto alla consapevolezza e valutazione per il cittadino. Insomma non un volume vetrina – ma un vero e proprio strumento di comunicazione. E' un ribaltamento di visione e di filosofia, che deve essere condiviso da chi opera nel pubblico, e che proprio il Bilancio Sociale può collaborare a far crescere.
Inoltre l’operato “sociale” insito nelle attività della Pubblica Amministrazione è esso stesso l’elemento che legittima, anzi, che rende doverosa, la rendicontazione al cittadino
Se le strutture private hanno infatti bisogno di legittimarsi nei confronti dell'opinione pubblica, tentando di dimostrare quanto sono responsabili socialmente e quindi attente a produrre non solo valore per gli azionisti, ma anche valore sociale per la comunità, la struttura pubblica che è socialmente responsabile per definizione, ha la necessità di gestire questa sua "legittimità sociale". È anzi paradossale che, sebbene le attività delle Amministrazioni Pubbliche siano mosse da finalità essenzialmente sociali e di notevole impatto sulla comunità, non esistano strumenti per dar conto di questa profonda e permeante "socialità".
È proprio questo gap che il bilancio sociale può e deve contribuire a colmare.
Attendo i vostri commenti.
giovedì 1 maggio 2008
Parliamo di Bilancio Sociale
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